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  • Il consumo di alcolici è pericoloso?

    Se si esclude l'acqua, il costituente fondamentale e caratteristico di tutte le bevande alcoliche è l'etanolo, sostanza estranea all'organismo e non essenziale. Al contrario di quanto pensa comunemente, l'alcol non è nutriente (come invece lo sono le proteine, i carboidrati o i grassi) e un'assunzione eccessiva risulta essere tossica per l'organismo e le sue funzioni. L'alcol infatti può provocare danno diretto alle cellule di molti organi come ad esempio il fegato e il sistema nervoso, con una capacità di indurre dipendenza perfino superiore alle sostanze o droghe illegali più conosciute; inoltre può essere un fattore determinante o scatenante per atteggiamenti o comportamenti violenti sia all'interno della famiglia che nei luoghi pubblici e ambienti di lavoro e può interagire con molti farmaci (è particolarmente pericoloso se associato a sedativi, tranquillanti, ansioliti e ipnotici). Inoltre è bene tenere presente che se si vuole ridurre il proprio peso corporeo è necessario limitare il consumo di bevande alcoliche o smettere di bere, poiché l'alcol apporta circa 7 chilocalorie per grammo, che sommate a quelle apportate dagli alimenti, possono contribuire a farci ingrassare; per smaltire le calorie derivanti da un paio di bicchieri di bevanda alcolica, sarebbe necessario camminare per circa 50 minuti o nuotare per 30 minuti o ballare per 35 minuti.

  • Come viene definita l'unità alcolica?

    Una Unità Alcolica (U.A.) corrisponde a circa 12 grammi di etanolo; una tale quantità corrisponde a un bicchiere piccolo (125 ml) di vino di media gradazione, o a una lattina di birra (330 ml) di media gradazione o a una dose da bar (40 ml) di superalcolico. L'equivalente calorico di un grammo di alcol è pari a 7 Kcal. Per gli adolescenti fino a 15 anni, l'OMS raccomanda l'astensione totale dal consumo di alcol. Il corpo umano, grazie a sistemi di detossificazione, è per lo più in grado di sopportare l'etanolo senza evidenti danni, a patto che si rimanga entro i limiti di quello che si intende oggi come “consumo moderato”, vale a dire non più di due-tre U.A. al giorno per l'uomo, non più di una-due per la donna e non più di una per gli anziani. I consumi che eccedono tali soglie sono dunque da considerarsi a rischio. Inoltre è da considerare che la tollerabilità all'alcol può essere compromessa anche da particolari condizioni di salute, da assunzione di farmaci o altri fattori individuali e ambientali. Quali sono gli effetti acuti legati all'assunzione di alcol? Gli effetti acuti legati all'assunzione di alcol possono essere riassunti nella tabella sottostante:
    La legislazione dei paesi europei (e della grande maggioranza dei paesi del mondo) stabilisce un limite di 0.5 g per litro di sangue quando si guida un veicolo: oltre tale limite è severamente proibito e sanzionabile mettersi alla guida dell'auto. Ma è da tenere in seria considerazione che già a valori di 0.2 g per litro (meno della metà quindi) si ha un comportamento più spavaldo, che porta a sottovalutare i pericoli e a sopravvalutare le proprie capacità. Allo stesso modo l'alcol può influire negativamente sulla nostra capacità di interagire con i mezzi di lavoro o con le attrezzature presenti sul posto di lavoro, siano esse semplici o complesse.

  • Quali sono gli effetti cronici legati all'assunzione di alcol?

    L'abuso cronico di alcol è considerato una vera e propria patologia in quanto è in grado di provocare una serie di danni a vari sistemi del nostro organismo, oltre a gravi squilibri nutritivi e a seri rischi di malnutrizione. A carico del sistema nervoso l'alcol provoca varie manifestazioni cliniche che spaziano dal tremore fino ad arrivare a stati più gravi di allucinazioni, psicosi e demenza. A carico del sistema digerente l'alcol può agire su vari organi: può infatti provocare gastriti acute e croniche, ma anche emorragie ed ulcere, a livello del fegato può portare alla cirrosi epatica e causare seri danni anche al pancreas. L'alcol agisce anche sul sistema cardiovascolare, cioè su cuore e vasi sanguigni, contribuendo all'innalzamento della pressione arteriosa e facilitando la comparsa di vari tipi di cardiopatia. Infine come in un circolo vizioso, le carenze nutrizionali che derivano dall'abuso di alcol amplificano la tossicità dell'etanolo sui vari sistemi.

  • Quali regole vanno seguite per ridurre il rischio legato all'assunzione moderata di alcol?

    Purtroppo non esiste una dose giornaliera per cui il rischio legato all'assunzione di alcolici sia considerato zero; inoltre la dose quotidiana di alcol che una persona in buona salute può concedersi senza incorrere in gravi danni non può essere stabilita da rigide norme, poiché le variabili individuali sono davvero tante: quella che è considerata una dose moderata per un individuo può essere eccessiva invece per un altro. Fatte queste premesse, un consumo moderato può essere indicato entro il limite di 2-3 U.A. al giorno (pari a circa 2-3 bicchieri di vino) per l'uomo e di 1-2 U.A. per la donna. Tale quantità, da assumersi durante i pasti, deve essere intesa come limite massimo oltre il quale gli effetti negativi cominciano a prevalere su quelli positivi. Per un consumo di alcol più sicuro è necessario quindi:
    - Fra tutte le bevande alcoliche, dare la preferenza a quelle a basso tenore alcolico (vino e birra).
    - Evitare del tutto l'assunzione di alcol durante l'infanzia, l'adolescenza, la gravidanza e l'allattamento.
    - Non consumare bevande alcoliche se ci si deve mettere alla guida di autoveicoli o far uso di apparecchiature delicate o pericolose per se stessi o per gli altri, e quindi si ha la necessità di conservare intatte attenzione, autocritica e coordinazione motoria.
    - Se si assumono farmaci (compresi molti farmaci che non richiedono la prescrizione medica), evitare o ridurre il consumo di alcol, a meno di non avere ottenuto esplicita autorizzazione da parte del medico curante.
    - Ridurre o cessare l'assunzione di bevande alcoliche se si è in sovrappeso od obeso o in presenza di familiarità per diabete, obesità, ipertrigliceridemia, patologie cardiovascolari.

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